giovedì 22 maggio 2025

Il tempo di un saluto



 
Puoi entrare se vuoi.
Qui, in questa stanza.
Io non posso camminare
Ma posso correre senza farmi male.
Non posso non precipitare in questo baratro
Ma posso volare, libera
come un gabbiano.
Qui dentro si parlano altre parole.
C’ è tanta musica. Ci sono paesaggi diversi
Duemila stagioni,
cose che non riesco a spiegare.
Un prato di nuvole
La pioggia che chiede riparo al sole.
I baci che non ho dato
La casa delle  bambole,
un secolo d’amore
che non voglio sprecare.
Tu puoi restare se vuoi.
Qui, proprio accanto a me.
Ma per favore, chiamami per nome.


giovedì 15 maggio 2025

Congedo

 

Non sono mai riuscito a salvare nessuno.

Ho divelto porte

smantellato la notte

niente è rimasto di me.

Qualcuno mi ha riportato la voce del mare.

Forse mia madre

che non mi parla da secoli

e mi tramonta accanto

come isola disabitata.

Allora sorgo. Risorgo.

Prigioniero delle mie mani

oscura radice degli inverni

perdo l’equilibrio,

gioisco degli abissi

e precipito.

Un giorno questo sole

imparerà a cadere.

 


lunedì 5 maggio 2025

Alla mia rabbia


 

E’ alla mia rabbia che devo tutto.

La vita. Così come la conosco, le devo.

Quel pomeriggio

che ricomincia ogni volta,

quelle sudicie mani che continuano

quei vestiti sporchi

la saliva, questa pelle

che è inutile lavare.

E’ alla mia rabbia

che devo dire grazie.

Non a Dio

né ai miei

neppure a me stesso.

Qui dentro tutto si ripete

e nessuno fa silenzio.