Si chiamano
versi le mie preghiere.
Ogni parola tace quello che dicono gli occhi
le mani, le vene.
E urla l’oblio
l’assenza, la fame.
Sono chiavi, sortilegi
con i quali mi abiuro
con i quali mi apro alla rivolta.
Ogni verso che viene alla luce,
ogni verso che porta la croce
è la
risposta
all’ indecenza di Dio