mercoledì 13 dicembre 2023

Presente

 

Quel raggiungermi.
fra tutte queste destinazioni.
Quel riconoscermi.
Quel tornare a credere
nonostante gli altri,
violando le tregue
con la malinconia.
Me ne sto in disparte, a schivarmi
ma e' mio quel cielo, mie le nuvole
che s’infrangono
contro il tempo.
Non ho mai ragione
perche' non conosco padroni,
non ottengo il perdono
perche' ancora mi appartengo
e non resto mai dove non sono.
Forse sono rimasto solo io
a darmi retta. Devo prima capire
come funziono
ma tanto non ho fretta;
se la vita e' un dono
ho ancora questo presente
che mi aspetta.


mercoledì 6 dicembre 2023

Melinconismo - nuova corrente artistico letteraria di Michele Gentile

 

Il Melinconismo o Melincolismo ( dal greco antico μέλιγμα  [-ατος, τό] sostantivo neutro 1 canto 2 strumento musicale e χολή  [-ῆς, ἡ] sostantivo femminile 1 fiele, bile 2 collera, sdegno, odio 3 bevanda amara, assenzio ) è un nuovo movimento poetico ideato e creato dal poeta Michele Gentile.
Affonda le proprie radici in uno stato d’animo caratterizzato da perenne smarrimento, tristezza, inquietudine e rabbia per la perdita. Sconforto per qualcosa o qualcuno che si è perduto e di cui si patisce prepotentemente la mancanza. Una persona cara, un amore, un’amicizia importante. Ma anche perdita dei valori. Perdita di innocenza, libertà, dignità. Perdita dell’identità e dei propri diritti. Il melinconismo assume un carattere più intimo e profondo nello sforzo di metabolizzare questa perdita che diventa inesorabilmente malessere e sofferenza trasformandosi poi in azione, in
ribellione. Il melinconista utilizzerà lo strumento della poesia in due momenti: rivolgendola verso sé stesso per contenersi, nel tentativo di elaborare il vuoto e la frustrazione generati dalla perdita, poesia quindi come dolore per lenire il dolore, mettendo nero su bianco quelle emozioni che diversamente non sarebbe in grado di governare. Oppure volgendola contro la società per canalizzare tutto il suo rancore verso il mondo che lo circonda. Poesia quindi come collera per lenire la collera contro il sistema. Il melinconista considera la società come un’ incubatrice di nevrosi, ansie e ossessioni che il materialismo e il consumismo contribuiscono ad esasperare. Non c’è speranza nell’insieme perché gli individui sono oramai ostaggi delle loro stesse mancanze, della loro indifferenza. Le persone nella società si peggiorano a vicenda, disattivando capacità critica e libero pensiero. Ecco che la perdita diventa insanabile in un ambiente in cui superficialità e competizione ingigantiscono il disagio individuale. Il melinconista trova pace nella natura e nella solitudine. E’ ostile al potere che schiaccia i deboli e li confina ai margini dell’esistenza. Il melinconismo
è dunque uno stile poetico essenzialmente crudo, immediato, nervoso e non assertivo, caratterizzato perlopiù da frasi brevi ed incalzanti chiuse da una punteggiatura quasi asfissiante.




Argini fragili

 

Ammiro chi non ce la fa
chi resta coerente con il suo dolore.
Chi non si mette in salvo
chi non resiste alle assenze.
Ammiro chi si arrende
chi non e' piu' connesso,
chi non risponde
chiamato a rialzarsi
e rimane in balia di se stesso.
Ammiro chi e' fermo
chi resta indietro
chi non si ritrova,
chi si aggira come uno spettro
tra i meandri della memoria

Quando muore un poeta

 

Quando muore un poeta
si fa mare, e vento
e nelle notti d' inverno
lo sentirai tornare.
Quando muore un fratello
cambia solo dimora , e nel cuore
compone memoria
accarezzando corde d' argento.
Quando muore un poeta
sorge il suo cammino,
nascono parole nuove
per dare un nome alla solitudine
E altri tramonti, d' altezze tutt' intorno
profondi e grandiosi echi
di silenzi che anche tu conosci.
Cosi', sorridente, se ne va
mano nella mano con la verita'
e lo vedi
e lo riconoscerai
perche' quando muore un poeta
non muore mai

Ad Emiliano Scorzoni